#Sanità: quando le coppie di fatto sono della #casta i diritti si approvano

Geddes

14 maggio 2013 – by [Ci8]

Quella che vi andiamo a raccontare è l’ennesima storia dei privilegi della casta politica, ma se si toccano diritti fondamentali come quello alla salute, l’attenzione deve essere doppia. Se poi ci inanelliamo anche una lotta portata avanti ormai da tempo su più fronti per il riconoscimento delle coppie di fatto, allora non può e non deve passare inosservata.

Si legge su Repubblica:
Assistenza sanitaria a conviventi stesso sesso, l’ufficio di presidenza della Camera dà ok. La richiesta era stata avanzata dal deputato Pd, Ivan Scalfarotto. L’assistenza sanitaria integrativa, dietro il pagamento di una quota, può essere estesa al partner dello stesso sesso così come avviene per tutti gli altri parlamentari.” 

Avete letto con attenzione? No? Allora ve lo faccio notare io. “così come avviene per tutti gli altri PARLAMENTARI”. Bene, ora sono sicura di avere la vostra attenzione.

L’assistenza sanitaria per i familiari dei parlamentari è una questione spinosa che viene discussa da diversi anni. In moltissimi giornali si sono occupati della questione perché, come sempre, il costo è a carico NOSTRO fino ad un massimo di 1.860€ e che comprendono “una serie di servizi aggiuntivi che partono proprio dalla balneoterapia e dalla shiatzuterapia. Sono possibili per i deputati anche la crenoterapia curativa con acque termali, la fangoterapia e le grotte termali.”

Queste prestazioni vengono pagate direttamente in convenzione dal fondo per la solidarietà dei deputati e sono erogate anche per gli EX. (immaginate solo che quantità di soldi pubblici per gente che non è più lì dentro). Non sconvolge quindi che il fondo sia sempre andato in rosso dal 2005 al 2008 e, a conti fatti, la spesa per l’assistenza sanitaria delle famiglie degli “onorevoli” gira sempre intorno ai 10 milioni di euro.

Come disse la Littizzetto in un suo monologo “Posso fare un appello? Possiamo eleggerli un po’ più sani. perchè dalle cifre devono essere dei debilitati cronici. Una serra di moribondi. Un crogiuolo di mezze seghe graciline“.

Ma continuiamo a leggere Repubblica: “L’ufficio di presidenza della Camera, per la prima volta, riconosce le coppie gay. L’organo presieduto da Laura Boldrini ha infatti accolto, a maggioranza, la richiesta di Ivan Scalfarotto (Pd) di vedere estesa, dietro il pagamento di una quota, l’assistenza sanitaria integrativa anche al compagno dello stesso sesso così come avviene per tutti gli altri parlamentari (sia sposati che conviventi). Non tutti i gruppi presenti nell’ufficio di presidenze però hanno votato a favore. Parere positivo è stato espresso da Pd, Pdl e Sel. Solo la Lega ha espresso un voto contrario. Si sono astenuti Scelta Civica e Fratelli d’Italia, ma si sono astenuti anche i rappresentanti dell’ufficio di presidenza del Movimento 5 Stelle che hanno chiesto, sempre secondo quanto si apprende, di rinviare per avere più tempo per discutere“.

A parte il “secondo quanto si apprende“, quindi un’informazione data come sempre senza alcuna certezza, c’è da sottolineare che questo è un privilegio che per i cittadini “normali” non è riconosciuto nemmeno per le coppie “normali”, figuriamoci per quelle dello stesso sesso, che non esistono nel codice civile.

Quindi, ricapitoliamo la situazione: in Italia le coppie di fatto NON sono riconosciute, né quelle eterosessuali né quelle dello stesso sesso. Le coppie di fatto NON riconosciute NON hanno nessun diritto reciproco per i partners, che quindi sono semplicemente, per l’ordinamento giuridico, due persone che dividono casa e che non meritano nessuna tutela, come fossero un branco di coinquilini nelle case universitarie. Le coppie di fatto NON riconosciute in Italia godono però di reciprocità di diritti se sono formate da almeno un “onorevole”.

Questo articolo nasce però dalla lettura di un commento che accompagnava la condivisione dell’articolo di Repubblica: “Ma che sono omofobi i 5stelle?“. Come sempre di tutto un articolo si è letto solo il trafiletto in cui si fa riferimento al moVimento.

Ricordiamo i 3 ddl presentati dai nostri ragazzi in materia:

  • La prima proposta, che riguarda “nuove disposizioni per il contrasto dell’omofobia e della transfobia”, è della parlamentare Michela Montevecchi. 
  • La seconda, “norme in materia di modificazione dell’attribuzione di sesso”, è invece stata proposta dal senatore Alberto Airola.
  • Il terzo ddl, promosso da Luis Alberto Orellana, riguarda, infine, “modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso”.

E non chiamateci omofobi per favore, piuttosto riflettete sul fatto che se non è stato votato è perché rappresenta l’ennesimo caso di privilegio ai privilegiati.

Fonti:http://www.repubblica.it/politica/2013/05/14/news/camera_ok_assistenza_sanitaria_a_conviventi_stesso_sesso-58782693/?ref=HREC1-1

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/avete-rotto-lo-shiatsu-lassistenza-sanitaria-integrativa-dei-parlamentari-prevede-che-siano-i-cittadini-38132.htm

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=479065905499703&set=a.480748621998098.1073741869.471981799541447&type=3&theater

http://it.wikipedia.org/wiki/Unione_civile_(ordinamento_civile_italiano)

Foto: spesa assistenza sanitaria Deputati+Famiglie confrontato con media USA, OCSE e ITALIA “normale”

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3 thoughts on “#Sanità: quando le coppie di fatto sono della #casta i diritti si approvano

  1. io l’ho capito, ma voi (e non solo voi, sia chiaro) state confrontando mele con pere. Esistono una serie di proposte di legge, tra cui una presentata dal M5S ed una presentata da Scalfarotto, mi pare, per la regolamentazione delle coppie di fatto. A dimostrazione che per evitare discriminazioni non bastano (come per esempio sostiene la chiesa) le leggi attuali ma servono nuove leggi.

    Esistono poi assicurazioni sanitarie integrative (ce ne sono tantissime) nelle quali, un pò sul concetto delle mutue private di una volta, ognuno aderendo paga una cifra mensile, che confluisce in un fondo da cui si attinge per rimborsare le spese mediche sostenute. Come per le assicurazioni, uno paga sperando di non dovervi mai ricorrere. Di queste assicurazione ce ne è anche una cui ha aderito la camera, per cui ogni deputato è obbligato (non è una scelta) a pagare una cifra ed in cambio ha la copertura sanitaria integrativa. Detta copertura si può estendere al coniuge. Si può estendere anche al convivente more uxorio ma fino ad oggi la norma del regolamento interno (che con le leggi non c’entrano niente) veniva interpretata limitando il more uxorio solo al convivente di sesso opposto. Quindi uno paga la stessa quota di tutti, ma se è omosessuale non ottiene le stesse prestazioni degli eterosessuali. E questa è discriminazione. Poi si può anche sostenere che avere quel tipo di assicurazione è una discriminazione, ma non è che due discriminazioni opposte si elidono. Da questo punto di vista, a mio avviso, tutti, con onestà intellettuale (incluso M5S, Scelta Civica e Fratelli d’Italia che astenendosi hanno detto : boh … non ho una opinione in merito, facendo una figura barbina), avrebbero dovuto ammettere che quella discriminazione sul convivente more-uxorio andava rimossa

    Poi, ma è un’altra cosa, si può fare una battaglia (anzi, se lo si crede si DEVE fare una battaglia) per eliminare l’Assicurazione Sanitaria Integrativa dei Deputati, o per ridurre lo stipendio dei deputati che poi con i loro soldi possono farci, come tutti i cittadini, quello che vogliono.

    Poi si può fare una battaglia parlamentare per far approvare una legge di regolamentazione delle coppie di fatto.

    Ma tutto questo con la decisione di cui parli non c’entra niente, e mentre il no della Lega lo si può capire, loro non sonoabituati a ragionare, ma almeno prendono posizione, l’astensione è stata una scelta assurda, dimostra incapacità di decidere se quella che c’era prima era una discriminazione oppure no … mah

    E non parlare di “reversibilità”, non c’entra niente la reversibiliotà, qui si parla di accordi tra persone ed enti. Tanto per dire, i dipendenti del parlamento hanno lo stesso tipo di assicurazione e per loro vale già da anni l’accordo che il convivente more-uxorio può essere di qualsiasi sesso. E’ qualcosa che attiene i rapporti tra enti privati che con la legge non c’entrano

  2. mamma mia quanta ignoranza e superficialità sulla questione, inclusa a mio avviso quella del M5S. Di cosa ci si scandalizza? Esiste una assicurazione integrativa per i parlamentari, i quali pagano circa 500 euro al mese ed in cambio hanno diritto al rimborso delle spese mediche, secondo certi tariffari, per sè, per il coniuge e per i figli a carico. Se il fondo è in rosso, non so cosa succede, e si può certamente discutere se sia più opportunolimitare la assistenza solo al parlamentare o aumentare la quota mensile. Ma dl momento che esiste questa assicurazione integrativa, e questa copre non solo il coniuge legalmente sposato ma anche il compagno che convive “more uxorio”, è allora ovvio che non si può fare distinzione sul sesso del compagno. Infatti nella scorsa legislatura non è che questo diritto fosse stato negato alla Concia, semplicemente non era mai stato messo all’ordine del giorno.

    Aggiungo che lo stesso trattamento è riservato, da anni ai dipendeti del parlamento, che hanno una assicurazioen integrativa simile.

    Quindi distinguiamo tra i privilegi della casta (e la assicurazione integrativa non credo lo sia in quanto per questa i parlamentari pagano … poi possiamo discutere sul fatto che se la possono permettere perchè hanno uno stipendio molto alto) e la discriminazione che c’era (tra l’altro in base ad una interpretazione del regolamento interno della Camera) tra compagno/a in un a coppia etero e compagno/a in una coppia omo a parità di premio mensile versato

    • Nino, ci si scandalizza non dell’assicurazione integrativa pagata da loro e quindi da noi, ma del fatto che questo diritto dei “reversibilità”, se così vogliamo chiamarlo, non è previsto per i cittadini in quanto, per i cittadini, non è prevista nemmeno la COPPIA DI FATTO.

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